Considerazioni Finali della serie “Grand Tactical”

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#gts Considerazioni finali sul wargame “Strike – Counterstrike” che si basa sul sistema di gioco Grand Tactical Series. Un wargame a livello di compagnia, ma in realtà sarei molto riduttivo a considerarlo con questa definizione. In realtà la scala di 500 mt per esagono risponde all’area teorica che una compagnia può coprire in difesa e soprattutto le distanze sono rapportate ai 500 mt di efficacia di fuoco di una formazione ( efficacia non raggio massimo), ma non è tutto qui. Per lo scrivente una scala atipica, ma alla luce di come si sviluppi questo sistema il risultato è molto verosimile e riesce a dare un’idea delle dinamiche delle forze in campo. Prima di tutto questa serie non è difficile, abbiamo diversi dettagli, ma le regole che non sono proprio ben organizzate ( bisogna spesso andare da pagina 5 a 9 o similari e viceversa), scorrono e il tipo di linguaggio scelto con una struttura domanda risposta è molto chiaro. L’estrazione dei chit per attivare le unità in gioco ci piace e permette di dare ordini divisionali, di reggimento e diretti con un’incertezza relativa, ma che rappresenta il caos della battaglia ( dopo attenta riflessione ho rovesciato i miei dubbi iniziali 🙂 ). I nuovi concetti quali eseguire manovra su ordine divisionale e poi “affondare” il colpo con una seconda spinta operativa proveniente dal comandante sul campo è lodevole e traspare la volontà dell’autore di fornire un esempio operativo sui campi di battaglia del 1944. La grafica scelta per la mappa e i counter completa questo quadro positivo. L’attivazione e l’intero percorso decisionale rappresentano le regole più complesse con il fuoco diretto, l’assalto ( diviso in due fasi, molto bello) e l’artiglieria in cui si cerca di mostrare i passaggi necessari che una formazione necessita per effettuare il fuoco di sbarramento. Una novità è rappresentata dalla creazione di unità di retroguardia che favoriscono gli sganciamenti e le ritirate ( sono curioso di utilizzarle, ma rappresentano un’altra piacevole caratteristica del sistema). La tabella di combattimento e l’individuazione della tipologia delle unità sparanti sembra inizialmente difficile, ma vi posso assicurare che una volta compresa scorre molto bene ed è molto gradito avere tante differenziazioni fra le armi utilizzate. L’uso dei colori e la corrispondenza con quelli delle unità rende tutto più semplice. Inizialmente il sistema permette un approccio in solitario elevato atto a comprendere tutte le meccaniche in gioco, ma sarà il confronto con un vero avversario a dare una marcia in più grazie all’estrazione dei chit e all’incertezza conseguente. Rimangono le critiche al primo numero di questa rivista con il wargame allegato: dove sono le spiegazioni direttamente collegate al wargame dato che volevate farne una guida per tutti? Il wargame allegato è comunque valido e può considerarsi introduttivo grazie al numero basso di unità in campo e a uno scenario campagna con attacchi e contrattacchi in cui i due giocatori alternano attacco e difesa. Un voto? Il sistema e il wargame meritano 8.5, la rivista grazie a un paio di ottimi articoli illustrativi 7.5. Appena possibile ( e cercando di avere qualche sessione di gioco in più) vi proporrò alcuni video. Stay Tuned! 🙂

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