ITALY ’43-’45 – LA RESA DEI CONTI

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di Saverio Sica

Lo sbarco in Sicilia era roba passata già da tempo e gli Americani iniziavano ad ammassarsi per forzare le linee tedesche allo scopo di far cedere il fronte italiano.
Intanto, al Nord e nel Centro della penisola, iniziano ad intravedersi gruppi di irregolari con vessilli rossi, supportati dalle brigate provenienti dalla zona balcanica
.

Badoglio era alle prese con il riassetto dell’esercito Regio in Puglia, cosa quantomai difficile e lunga…
Nel frattempo, al Nord e a Roma, i Repubblichini spopolano in consenso, riuscendo pian piano a formare eserciti a protezione dei centri più importanti, prima che la Resistenza arrivi alle porte.


I Tedeschi, d’improvviso, scatenano una potente ondata di milizie al Sud, preparandosi per la prima aggressione americana, che di lì a poco avrebbe lasciato tanti morti sul campo di battaglia da entrambi i lati, ma permettendo agli U.S.A. una vittoria a Vieste, nel nord della Puglia.
Mentre la macchina di produzione tedesca continua l’alimentazione delle linee difensive, i  Fascisti accumulano truppe nelle città, facendo propaganda ed acquisendo, soprattutto su Milano, un forte collaborazionismo, minato, talvolta, dalle rappresaglie tedesche contro la popolazione per raccogliere qualche risorsa in più.

In questo clima di poca organizzazione dell’Asse ed approfittando dei primi bombardamenti U.S.A. su Torino, Trieste, Firenze e Ancona, gli irregolari di Badoglio riescono prendere il controllo di Napoli e mantenerlo, cedendo soltanto dopo la vittoria tedesca alla seconda ondata americana, che si schianta letteralmente contro la potenza di fuoco nazista, che ha goduto di eccellenti risorse economiche.

La Resistenza spinge al Nord e mina, sabotandole, le posizioni logistiche vicino Bolzano, roccaforte tedesca, tentando di non far giungere supporto dell’Asse al fronte, sperando non sia troppo tardi…
Gli Americani, dunque, provano la terza offensiva, ma i tedeschi tengono la posizione ancora una volta, lasciando pieno campo libero ai Repubblichini, che con la cattura di Napoli e Torino, grazie soprattutto al consenso della popolazione per le opere di ripristino delle linee di comunicazione e delle città asfaltate dalle bombe alleate, riescono a raggiungere la vittoria, non consentendo il proliferare dell’esercito Regio, costretto definitivamente a nascondersi sugli Appennini, per sopravvivere.
Passano i mesi.

Gioco che merita di esser giocato non solo in Italia. Ho dovuto abbattere, per renderli identificati, i segnalini brigate/irregolari, perché purtroppo nella copia giunta mancavano gli adesivi delle stelline, che mi sono stati recapitati, comunque, subito dai gentili produttori. COIN che si fa rispettare ASSOLUTAMENTE.

Materiali che, per il costo giusto, non potevano esser migliori. Se si cerca il pelo nell’uovo, poteva esser migliorata la produzione dei segnalini in cartoncino (odiosi da defustellare come non mai!) e, magari (ma lo dico da appassionato), non lasciare il tabellone bianco sul retro (un cazzotto in un occhio!).

Tuttavia, eventi fantastici, da vivere davvero.. con quelle immagini evocative… tanta storia, tanta passione per il gioco da tavolo trasuda ad ogni turno, ad ogni movimento su una mappa grande, enorme e che quasi ti fa sentire i rumori sordi dei bombardamenti delle città, quando giri il tassello sul lato rosso.

Gran bel lavoro italiano!
È stata una grande ed immensa esperienza, da ripetere ancora, ancora, ancora…

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