La guerra dei Trent’anni – Breitenfeld (SPI)

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#breitenfeld Il numero 55 di Strategy and Tactics nel 1976 includeva una battaglia della guerra dei trent’anni che completava il quadrigame sulle battaglie dello stesso periodo: Breitenfeld. Il wargame ha 100 counter e si gioca su una mappa di circa 45cm x 30cm ( nella foto) su cui si contendono la vittoria gli svedesi del grande Gustavo Adolfo appoggiati dai pigri Sassoni opposti agli Imperiali di Tilly, Furstenberg e altri principi imbellettati. Proprio ieri nella convention di Sorrento con l’amico Giuseppe Ercolano abbiamo deciso di piazzare la simulazione per rivivere i bei tempi andati pieni di SPI e AH. Si sottolinea che non ricordavamo le regole particolari del sistema, ma dopo qualche turno tutto filava. Si ricordano anche due titoli basati su questo sistema del designer Paolo Rodolfo Carraro quali ” Nonantola” e ” Montecuccoli on the Raab”, battaglie di cui trovate molti post dedicati su questo gruppo. Anche un recente numero di S&T contiene due battaglie ulteriori. L’unico scenario di Breitenfeld dura 17 turni e può essere completato in due sessioni pomeridiane o serali. La sequenza di gioco è molto, molto semplice e si compone di quattro fasi: recupero, bombardamento, movimento, attacco. Vista l’assenza di zoc, o meglio il non obbligo di fermarsi quando si muove adiacente il nemico, ma il combattimento obbligatorio sempre se adiacenti, è opportuno schierare ciascun esercito lungo una fila compatta anche se in caso di aggiramento non c’è ritirata, quindi nessuna necessità di occupare esagoni che impediscano arretramenti. Il bombardamento si basa su una classica tabella che incrementa le possibilità di colpire al diminuire della distanza. I leader aiutano il combattimento e il recupero delle unità “disrupted” in seguito al risultato del combattimento. In questo scenario Gustavo Adolfo ha le cavallerie che possono raddoppiare la loro forza di attacco caricando fanterie in disordine. Molto azzeccata la regola sulla visibilità che può influenzare il movimento e sfavorire gli svedesi. Personalmente lamento in questo gioco la mancanza di un facing che comunque aumenterebbe alcuni dettagli nello scontro ravvicinato e la relativa complessità. Anche la tabella di combattimento non prevede le ritirate ( c’è una spiegazione !), ma si accoglie senza indugio la giustificazione del designer Jay Nelson: le unità nell’arte della guerra del XVII secolo una volta persa coesione non si ritiravano, bensì dovevano arretrare da sé e poi potevano lontano dal nemico riprendersi. Questa situazione non è lontana da “ti ritiri e poi cerchi di recuperare”, ma favorisce il difensore. I risultati più probabili dall’1:1 in poi sono dd ( unità in difesa disrupted) e dx ( un’unità in difesa e una in attacco sono disrupted). Un secondo risultato disrupted elimina l’unità. L’attaccante ha tutto da rimetterci dato che si può ritrovare unità disrupted in prima linea che subendo un secondo identico risultato vengono eliminate. Nonostante queste semplificazioni, qualche dubbio sulla mancanza di zona di controllo ( giustificata da un esagono che corrisponde a 175 metri circa con un’efficacia dei moschetti a 150 metri anche meno direi), la grafica spartana e accettato il sistema nel suo complesso la battaglia è divertente e godibile. Purtroppo avevamo deciso di dedicare una singola sessione al wargame e abbiamo interrotto al nono turno in una partita sanguinosa, ma equilibrata e vediamo un lieve vantaggio di Gustavo Adolfo. Voto 7 e potete, scaricando i set disponibili della SPI, stamparvi mappa e pedine e giocare con lo stesso sistema tutte le battaglie del periodo.

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