Eylau 1807 a cura di Ronald Peschiani

Amici di Casus Belli, una delle più interessanti novità del 2024 mi è finalmente arrivata.
Ringrazio il mio buon amico Uwe Walentin designer di avermi privilegiato nei tempi dell’ invio.
D’altronde me l’ aveva promesso ai primi di ottobre ad Essen ed ha mantenuto la parola con la precisione di uno svevo trasferito in Svizzera.
A brevissimo una cosa che faccio raramente ma che a mia volta avevo promesso a mia volta; l’ unboxing della confezione di Eylau 1807 della Sound of Drums.
E a questo seguirà l’impiattamento vero e proprio sul campo di questo notevole lavoro sulla mia battaglia napoleonica preferita con le mie impressioni.
Anche perché questo che dovrebbe essere il primo volume di una serie sulle battaglie napoleoniche, potrebbe determinare una novità nel campo del board Wargame a livello grande tattico dopo 50 anni di assoluto dominio del sistema “La Bataille”.
E nell’ attività di Casus Belli Trieste verrà doverosamente invertito un flusso già preventivato: giocheremo prima Eylau 1807 poi la Moscowa CoA che pensavamo di piazzare già questo mese di gennaio.
Rubo una battuta famosa…
Stay tuned.
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Il wargame professionale – a cura di Flavio Carbone

#wargame #formazione #didattica L’associazione Casus Belli da tempo attraverso l’apporto di molti suoi membri si occupa di formazione in ambito didattico e professionale e i risultati raggiunti sono soddisfacenti, ma lontani da un discorso organico che possa far diventare il wargame ( sia 3D che bidimensionale) una vera materia per la formazione. Siamo riusciti con il supporto di molti docenti sparsi in tutta Italia a produrre un libro ( “Boardgame e Didattica”) che possa servire da spunto per tutti coloro che desiderano ( avendo i titoli ) fare formazione con il boardgame e il wargame ( simili, ma spesso divergenti). Le scuole hanno rilasciato diversi attestati di formazione validi per punteggi e curriculum . Scoprirete che sono disponibili appositi strumenti valutativi per “validare” l’effettiva importanza del wargame ( non basta dire giochiamo, c’è da fare molto molto di più con gli insuccessi sempre dietro la porta ad attendere). Già abbiamo posto le basi per il prossimo triennio in cui rinnoveremo ( non Casus Belli, ma il punto di partenza è sempre una scuola capofila) l’accordo di rete con varie scuole in Italia e non abbiamo mai dimenticato ( secondo alcuni principi ispirati da UK Connections e US Connections grazie all’amicizia di personaggi come Philip Sabin che ci ha invitato a presiedere ai suoi eventi) la possibilità di collegare direttamente il wargame ludico con quello professionale. Tanti tentativi, non sempre finalizzati, ma almeno abbiamo diffuso il “verbo”. Ora grazie all’Arma dei Carabinieri e all’amico colonnello Flavio Carbone ci stiamo riprovando e la collaborazione sta avendo degli sviluppi davvero interessanti. Si riporta la prima pagina dell’articolo di Flavio dalla rivista dei carabinieri sulle iniziative Nato tenute a Roma dal 26 al 28 giugno( l’intero articolo è disponibile al link https://www.carabinieri.it/…/rassegna-dell…/la-rassegna) legato a filo doppio a quanto stiamo facendo. Aggiungo che il wargame è valido strumento formativo non solo in attività strettamente legate all’Arte della Guerra. Il wargame è palestra decisionale in cui tutti possono trovare un arricchimento personale. Ad ogni modo si riscontra in questo gruppo un ottimo livello formativo che certamente non è solo legato alla pratica dell’hobby, ma sicuramente ne risulta parte integrante. Ne riparleremo e siamo a disposizione per fornire ulteriori spunti. Avremo nel 2024 diverse occasioni per illustrare le attività. Vi invito a leggere l’articolo di Flavio . Stay Tuned! 🙂

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Il III memorial Fabio Pellegrino a San Marino

Sono già trascorsi tre anni dalla tragica scomparsa di Fabio Pellegrino, grande giocatore  e ammirabile persona. Gianluca Lari lo ricorderà con un memorial giunto alla terza edizione

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Il sondaggio: Il valore formativo del wargame

Con 150 voti pubblichiamo il sondaggio relativo a che cosa pensino i giocatori di wargame riguardo alle possibilità che questo hobby offra dal punto di vista formativo:

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Il sondaggio: Oregon, Tagliaunghie e gli altri!

#ilsondaggio Incredibilmente i wargamer dell’epoca del Neanderthal che utilizzano i tagliaunghie per stondare gli amati counter recuperano sulla vera classe dominante degli Oregon Clipper. In seconda posizione il gruppone che afferma: non mi curo degli angoli! La domanda sorge spontanea: sono più arretrati gli utilizzatori del tagliaunghie o coloro che non si curano di limare e dare un tono ai counter? Alla prossia convention rilasceremo le spille per l’ordine degli oregoniani. Una pacca sulle spalle per coloro che si presenteranno con l’umile tagliaunghie!! 🙂 🙂 🙂

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Il sondaggio: il wargame preferito sulle Ardenne

#ilsondaggio Il sondaggio sui wargame preferiti relativi all’operazione Wacht am Rhein rileva una preferenza del 25% per Bitter Woods e Enemy Action Ardennes, mentre l’altro classico Ardennes ’44 ottiene il 18% delle preferenze.

 

 

 

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Il sondaggio: I possessori dei wargame della serie “Grand Tactical”

La serie “Grand Tactical Series” di Adam Starkweather è al momento fra i sistemi più raffinati sul mercato. Desideriamo farvi sapere di più sulle dinamiche, ma quanti di voi possiedono almeno un titolo della serie? Il sondaggio pubblicato sul gruppo Facebook a cui hanno partecipato 70 votanti ha collocato in cima alle preferenze il magazine con wargame allegato “Strike – Counterstrike” e “The Greatest Days: Sword, Juno, Gold”. Segue “Where Eagles Dare”

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Tre proposte per le guerre di Cesare

Tre proposte con introduzione dal numero 39 di Storie di Guerre e Guerrieri vecchia edizione. Proponemmo Caesar del più volte celebrato duo Herman/ Berg ( ora sugli scaffali con la versione deluxe dalla GMT), il sempre divertente Commands and Colors ( GMT) e per il tridimensionale ( non siamo però degli esperti 🙂 ) il regolamento Hail Caesar: Age of Caesar della Warlord Games. Tre proposte completamente diverse fra di loro, ma godibili e per tutti i palati.

 

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Da un vecchio post del 2017 dedicato alla serie Prestags SPI e uno dei wargame antesignani: “Armageddon”.
4. The Delta, ca. 1675 BCE
Historical background
Who: Egyptians and Hyksos
Where: Nile Delta
Result: Hyksos’ victory
Forces: unknown
Why it matters: The first use of chariots and composite bows
Board Wargame: Armageddon (SPI 1972) and Chariot (SPI 1975)
In 2010 radar imaging of Egypt’s Nile Delta revealed the outlines of a buried city, some 3,500 years old. Discovered in Tel-el-Daba in the northeastern Nile Delta in 1885, the ruins belong to the southern suburban quarters of Avaris, the capital of the Hyksos kings who formed Egypt’s 15th dynasty. Despite Senusret’s campaigns and other several minor conflicts until the end of the middle Kingdom, around 1675, Egypt enjoyed a period of internal peace and stability. Unfortunately, all good things end! In 1652 an invader coming from Asia attacked Egypt. The menace was called Hyksos, the Shepard-Kings. However, Hyksos is an Egyptian word meaning Foreign Lands Kings. They brought horses and chariots with them as well as light armor. They overwhelmed the Egyptian forces, less mobile and without armors. The Hyksos had no permanent homes, they did not practice agriculture. Everything they needed was from animals. They were constantly on the move searching for land where their animals could graze. They excelled at war and possess an advanced military technology. They used the composite bow, made of wood and horn. That allowed them to launch the arrows better than the Egyptians could do and they wore bronze body armor. For the first time the Egyptian could see the chariots running and fighting. The Hyksos’ chariots were made of light wood with a leather platform carrying two soldiers, the driver, and the fighting man. Two horses pulled the Hyksos chariots that had spoken wheels so they were light and fast. Well we can compare the appearance of the new chariot to a German tank. Think of a Tiger appearing on the battlefield! Now try to imagine what the Egyptians could do to stop the invaders. The chariot represented a new way of battling, the armies needed new tactics, an army composed of only infantry units could not prevail against such mobile forces. The same happens between the two world wars. It was clear at the end of the First World War that the tanks would have changed the tactics to fight in a near future.
The Hyksos conquered all the Lower Egypt and Upper Egypt. Only a small part of the Nile remained free and the Egyptians controlled only eight districts (nomes). It was the beginning of a long century of foreign domination that ended with Ahmose I. Although the Egyptians refused to admit it, Egypt profited by the Hyksos rule. Egypt stopped being isolationist and began to be involved with the rest of the civilized world.
Playing the battle
The scenario included in the game Armageddon (The Delta. SPI 1972) gives a precise idea about the forces on the battlefield. The Hyksos have many chariots supported by heavy units armed with axes. By dealing with the historical resources, there should be more units with composite bows, On the other side we find an Egyptian army made up of only infantry units and composite bows. The designers Stephen B. Patrick and John M. Young give a great superiority to the use of chariot in melee. On the combat table the presence of any chariot in the fighting gives 2 shifts of columns. The Hyksos army has about 1000 chariots to exploit on a complete plain terrain. A charge followed by the several Axe men don’t give any chance of winning to the Egyptian army. But a wargame has not to follow what happened in history. That’s the fun we find when we are playing. We can try to subvert the historical result. Winning with the Egyptian is a challenge. Three years later, in 1975, SPI produced another game like Armageddon, Chariot but there was an important change in the rules about the chariots. The shifting of the columns for units attacking embarked on chariots had been removed. The great mobility given by the chariots was still present, but the impact on the close combat was removed. The designer was the same but he justified his modification by stating that the chariot was a weapon that accelerated the strike power of missile weapon and rendered the embarking men less vulnerable to return fire.
The Delta scenario is a very interesting and challenging battle. One of the few games in the history of board wargaming to simulate that ancient and legendary battle. Kim Meints has played completely the battle and it’s interesting to report his analysis from the Consimworld site: “This scenario sees the Hyksos (Green) bringing fast horse-drawn chariots into play. Their objective here is the small oasis across the river. Noted that Green deploys and moves first in this scenario so they’re set forward in line, ready to charge. For the Egyptians (Blue) I decided to set-up forward on the slopes rather than hide out on the reverse. So, they’re ready to receive a chariot attack. Hoping that missile fire and slope advantages will blunt the attack. Unless the Hyksos break into two parts the Egyptians should be able to get a flanking maneuver on one end of their line. A small force is held back at the oasis should the Hyksos attempt to charge through the pass or out-flank to the west.”
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La guerra dei Trent’anni – Breitenfeld (SPI)

 

#breitenfeld Il numero 55 di Strategy and Tactics nel 1976 includeva una battaglia della guerra dei trent’anni che completava il quadrigame sulle battaglie dello stesso periodo: Breitenfeld. Il wargame ha 100 counter e si gioca su una mappa di circa 45cm x 30cm ( nella foto) su cui si contendono la vittoria gli svedesi del grande Gustavo Adolfo appoggiati dai pigri Sassoni opposti agli Imperiali di Tilly, Furstenberg e altri principi imbellettati. Proprio ieri nella convention di Sorrento con l’amico Giuseppe Ercolano abbiamo deciso di piazzare la simulazione per rivivere i bei tempi andati pieni di SPI e AH. Si sottolinea che non ricordavamo le regole particolari del sistema, ma dopo qualche turno tutto filava. Si ricordano anche due titoli basati su questo sistema del designer Paolo Rodolfo Carraro quali ” Nonantola” e ” Montecuccoli on the Raab”, battaglie di cui trovate molti post dedicati su questo gruppo. Anche un recente numero di S&T contiene due battaglie ulteriori. L’unico scenario di Breitenfeld dura 17 turni e può essere completato in due sessioni pomeridiane o serali. La sequenza di gioco è molto, molto semplice e si compone di quattro fasi: recupero, bombardamento, movimento, attacco. Vista l’assenza di zoc, o meglio il non obbligo di fermarsi quando si muove adiacente il nemico, ma il combattimento obbligatorio sempre se adiacenti, è opportuno schierare ciascun esercito lungo una fila compatta anche se in caso di aggiramento non c’è ritirata, quindi nessuna necessità di occupare esagoni che impediscano arretramenti. Il bombardamento si basa su una classica tabella che incrementa le possibilità di colpire al diminuire della distanza. I leader aiutano il combattimento e il recupero delle unità “disrupted” in seguito al risultato del combattimento. In questo scenario Gustavo Adolfo ha le cavallerie che possono raddoppiare la loro forza di attacco caricando fanterie in disordine. Molto azzeccata la regola sulla visibilità che può influenzare il movimento e sfavorire gli svedesi. Personalmente lamento in questo gioco la mancanza di un facing che comunque aumenterebbe alcuni dettagli nello scontro ravvicinato e la relativa complessità. Anche la tabella di combattimento non prevede le ritirate ( c’è una spiegazione !), ma si accoglie senza indugio la giustificazione del designer Jay Nelson: le unità nell’arte della guerra del XVII secolo una volta persa coesione non si ritiravano, bensì dovevano arretrare da sé e poi potevano lontano dal nemico riprendersi. Questa situazione non è lontana da “ti ritiri e poi cerchi di recuperare”, ma favorisce il difensore. I risultati più probabili dall’1:1 in poi sono dd ( unità in difesa disrupted) e dx ( un’unità in difesa e una in attacco sono disrupted). Un secondo risultato disrupted elimina l’unità. L’attaccante ha tutto da rimetterci dato che si può ritrovare unità disrupted in prima linea che subendo un secondo identico risultato vengono eliminate. Nonostante queste semplificazioni, qualche dubbio sulla mancanza di zona di controllo ( giustificata da un esagono che corrisponde a 175 metri circa con un’efficacia dei moschetti a 150 metri anche meno direi), la grafica spartana e accettato il sistema nel suo complesso la battaglia è divertente e godibile. Purtroppo avevamo deciso di dedicare una singola sessione al wargame e abbiamo interrotto al nono turno in una partita sanguinosa, ma equilibrata e vediamo un lieve vantaggio di Gustavo Adolfo. Voto 7 e potete, scaricando i set disponibili della SPI, stamparvi mappa e pedine e giocare con lo stesso sistema tutte le battaglie del periodo.

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