Combat Commander di Enrico Musante

Spread the love
Ciao a tutti,
io sono un grande appassionato di Memoir’44, e avrò giocato il suo primo scenario decine di volte, utilizzandolo per mostrare a tanti giocatori che i wargame non sono poi questi mostri così complicati.
Per chi non lo sapesse, parlo dello scenario della conquista da parte delle truppe inglesi del famoso Pegasus bridge, appena dopo lo sbarco in Normandia. Ieri sera un mio amico mi ha proposto di giocare lo stesso scenario, ma utilizzando un sistema di gioco più avanzato, ossia Combat Commander , sfruttando l’espansione Normandy che contiene il suddetto scenario.
Non me lo sono fatto dire due volte, e lo abbiamo subito intavolato. Le regole sono praticamente le stesse di CCE, a parte il vincolo di dover sempre scartare tutte le carte se non si esegue in quel turno almeno una azione. A dire il vero, non possedendo l’espansione Normandy, ma solo il gioco base, non so se sia un vincolo legato all’espansione o al singolo scenario, ma non è importante.
Ho preso gli inglesi, e mi sono preparato a liberare il ponte prima dell’arrivo dei rinforzi tedeschi, dato che le mie unità erano migliori di quelle del mio avversario (i miei rinforzi sarebbero arrivati solo dopo, probabilmente troppo tardi). Ho disposto i miei uomini nella posizione più avanzata possibile, anche a costo di partire dal filo spinato, considerando che la trincea nemica risultava adiacente. Purtroppo all’inizio non avevo modo di impartire ai miei soldati l’ordine di muoversi, quindi ho lanciato con successo un bengala per poter avvistare i miei nemici ed ho fatto fuoco con il mortaio, nella speranza di allontanare dalla trincea le avanguardie tedesche, ma senza successo. I tedeschi hanno reagito utilizzando il cannone presente nel bunker, ma la perizia del tenente che guidava i miei uomini ha impedito che si disperdessero. Poi sono finalmente riuscito ad avanzare e a circondare le unità nemiche all’imboccatura del ponte. Sotto il fuoco incrociato delle mie truppe, la squadra tedesca che occupava l’estremità del ponte ha ceduto e sono riuscito ad occupare questa posizione. Nonostante il fuoco del cannone e delle restanti truppe nemiche, sono riuscito a mantenere la posizione, e con un assalto all’arma bianca mi sono impadronito anche del bunker. A quel punto avrei potuto utilizzare il cannone contro i miei avversari, ma ho preferito cercare di conquistare anche l’altro lato del ponte. Purtroppo il primo attacco è fallito, ma con un sapiente uso delle granate fumogene sono riuscito ad evitare di essere spazzato via dal fuoco avversario.
Nel frattempo i minuti scorrevano più in fretta del previsto e i miei nemici si sentivano sicuri del fatto che non sarei riuscito a prendere il ponte prima della fine della battaglia. I rinforzi tedeschi ed alleati erano gia scesi in campo, anche se erano ancora troppo lontani per influire sulle sorti dello scontro. Cogliendo un’occasione insperata, sono riuscito a portare un secondo attacco ravvicinato che ha capovolto la situazione: ora il ponte era interamente in mano inglese, e il fumo impediva ai rinforzi tedeschi di aprire il fuoco sui miei soldati. Poco dopo la battaglia si è conclusa con la mia prima vittoria a questo gioco.
E’ la mia sesta partita a Combat Commander (Europe), quindi ritengo di potervi finalmente descrivere le mie impressioni (senza voler scrivere una recensione degna di questo nome).
Il gioco è divertente, sufficientemente breve (la prima partita è durata oltre 3 ore, l’ultima 90 minuti) e non eccessivamente complesso per una persona abituata a giocare con gli esagoni da anni e pratico di linee di vista, effetti dei terreni, ostacoli, coperture, distanze di tiro, punti di movimento, morale, forza di attacco, differenze tra unità soppresse, danneggiate o in rotta, stacking, obiettivi, ecc.
Eravamo nella sede della associazione di giocatori da tavolo di cui faccio parte, ma le facce sbigottite intorno a noi facevano capire senza ombra di dubbio la distanza siderale tra un gioco da tavolo (anche complesso) e un wargame degno di entrare in una certa lista.
A parte questo, trovo che il sistema soffra solo di qualche problema di usabilità e ergonomia: i counter delle armi sono troppo piccoli, quindi le scritte sono a malapena leggibili, così come tutti i counter “di servizio” (nell’espansione Normandy hanno ingrandito almeno quelli degli obiettivi, e ciò significa che si sono resi conto di averli pensati in origine delle dimensioni sbagliate). La scelta di dover utilizzare un elastico, un filo o un altro sistema per verificare la linea di vista (non bisogna controllare gli esagoni, ma i disegni presenti sulla mappa) è decisamente discutibile.
Promosso a pieni voti, per quanto mi riguarda, anche se trovo che a livello di complessità rappresenti il limite superiore oltre il quale al momento non avrei voglia di spingermi.
Questa voce è stata pubblicata in Combat Commander, Esperienze di gioco, GMT, Recensioni. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *